Il Giardino di Boboli riapre al pubblico, il direttore Schmidt: “Un museo a cielo aperto”

Dopo due mesi e mezzo di chiusura riapre al pubblico il Giardino di Boboli, una riapertura che, come detto dal Sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha una forte valenza simbolica e una straordinaria rilevanza non solo per la città di Firenze: “una rinascita più che una ripartenza, perchè la rinascita porta con se anche una rigenerazione, in questo caso della cultura e di tutta la città di Firenze“. Dopo il lockdown dunque il complesso delle Gallerie degli Uffizi riparte dal Giardino di Boboli per poi andare, nelle prossime settimane, verso la graduale riapertura prima di Palazzo Pitti con la mostra dedicata a Giovanna Garzoni e poi delle sale degli Uffizi. Per accedere al Giardino mediceo sarà necessario indossare la mascherina non solo all’ingresso, ma anche durante tutta la permanenza della visita, inoltre ogni ingresso sarà preceduto da un body scanner per il rilevamento della temperatura corporea, mentre presso le strutture del giardino saranno dislocati più dispenser igienizzanti. Durante la chiusura del Giardino di Boboli sono comunque continuati i lavori che hanno consentito le operazioni di cura e tutela del verde, compresa la sostituzione e i restauri delle panchine che necessitavano manutenzione. Altri lavori hanno incluso il ripristino del funzionamento della Fontana delle Scimmie, il consolidamento delle colonne della Vasca dell’Isola e il restauro del portale di Zanobi del Rosso che conduce al Giardino del Cavaliere. Come sottolineato dal direttore Eike Schmidt, gli orari di apertura del giardino rimangono invariati e invariata rimane pure la gratuità per tutti i cittadini fiorentini con l’accesso al giardino da via romana: “invito tutti i visitatori ad ammirare il Giardino di Boboli non solo per i suoi tesori botanici, ma anche come uno splendido museo a cielo aperto, con il suo patrimonio di sculture antiche, rinascimentali e barocche, disseminate ovunque“.
Testo e immagine Simone Teschioni
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