Tomás Saraceno in mostra a Palazzo Strozzi tra Aracnomanzia e possibili scenari da Aerocene

Dall’Umanesimo all’Aerocene, una nuova era geologica incentrata su di una nuova economia/ecologia e su di una maggiore attenzione dell’aria e degli spazi celesti, questo l’oggetto principale dello studio di Tomás Saraceno, che in mostra a Palazzo Strozzi dal 22 febbraio al 19 luglio 2020, sonda possibili scenari di un futuro all’insegna della sostenibilità, accompagnato in ogni sala dell’esposizione da una carta da Aracnomanzia (trentatré in tutto) studiate dall’artista come metafore tra il nostro mondo e quello dei ragni, creando inaspettate connessioni. Il viaggio alla scoperta del connubio tra arte e scienza inizia proprio dal cortile di Palazzo Strozzi, con l’installazione “Thermodinamic Constellation“: tre grandi sfere, tre prototipi di sculture aerosolari in grado di volare libere nei cieli, senza produrre alcuna emissione di carbonio. La sostenibilità intesa dunque come libertà dai combustibili fossili, diventando di fatto nomadi dell’aria passando, come specificato dall’artista, da “homo oeconomicus” ad “homo flotantis” in piena sintonia con la natura e gli esseri viventi. Salendo ai piani nobili del palazzo rinascimentale, la mostra si accende nell’interconnessione tra il mondo dei ragni e la realtà umana, proponendo da subito strutture poliedriche irregolari come bolle di sapone che, sospese a mezz’aria, ricordano l’intricata mappa delle connessioni neuronali del cervello. L’installazione dal nome “Connectome” accompagnata dalla carta da Aracnomanzia “Lost Secret“, crea un legame tra ragnatele e specchi che riflettono da più angolazioni la luce del sole, un legame in cui il movimento di un singolo elemento, crea una vibrazione che si propaga all’intera struttura. Estendendo questo concetto al mondo in cui viviamo, Saraceno ci porta a riflettere su come il comportamento del singolo possa influire, creando vibrazioni positive o negative, sull’ambiente complessivo che abitiamo.
Una mostra ed un percorso studiati con l’intento di far interagire le opere con il visitatore, o meglio alla presenza e al passaggio del visitatore, come avviene con l’installazione “Sounding the Air” in cui il suono che riecheggia nella stanza è prodotto dall’oscillazione in aria di cinque fili di seta di ragno, che si muovono come corde influenzate dal flusso e dal respiro dei visitatori. Le ragnatele come sculture, come specchio dell’universo, diventano centro ed opere cuore dell’esposizione a partire dalla terza sala, dove grazie alla privazione della luce, esposte quasi completamente al buio, possono essere osservate accentuando gli altri sensi. Una scelta che consente un’immersione totale in questo mondo formato da intrecci tessuti ad arte e fili che collegano i ragni ad una vera e propria rete sensoriale, ad un habitat in cui ogni singola vibrazione si trasforma in un impulso che si sostituisce ai loro occhi, alle loro orecchie e alla loro bocca.
Il collegamento con l’Aracnomanzia continua in mostra nella saletta dedicata interamente alla collezione delle trentatré carte di tarocchi prodotte dall’artista, e attraverso le installazioni “Thermodynamic Imaginary” e “Flying Gardens” in cui Saraceno, nel creare veri e propri giardini volanti, offre lo spunto per abbandonare ogni ancora che ci lega al terreno, attraverso l’esposizione di biosfere in vetro contenenti una varietà di piante, che mostrano come idealmente sia possibile la proliferazione e lo sviluppo di specie vegetali pur nella loro sospensione a mezz’aria.
Nell’ultima sala il pubblico torna protagonista attraverso il suo movimento, creando attraverso “Aerogaphies” come una sorta di mappa, più mappe, una cartografia che ha origine dal passaggio a fianco di palloncini a cui sono appese delle penne riempite di inchiostro, tracciando come delle rotte, creando delle ragnatele artificiali che idealmente ci conducono verso città invisibili, completando il nostro percorso di riflessione e scoperta di nuovi possibili scenari di vita, all’insegna della sostenibilità e dell’interconnessione con tutte le specie viventi.
Testo e fotografie a cura di Simone Teschioni
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